Mea culpa iniziale: sono stata assente per un bel po', perché ho vissuto (felice) lontana dallo schermo, ho studiato (tanto) e non ho ancora finito, ho lavorato (con impegno) su progetti che mi hanno condotta su terreni che non avevo mai sperimentato. Ma sono tornata e ho già in serbo parecchie cose da scrivere e realizzare (a breve spero di fare uscire il mio nuovo libro), pensando soprattutto a una didattica in persona - con le solite eccezioni di quarantene, DAD temporanee o studenti che (lo spero per loro) si collegheranno da caraibiche destinazioni.
Tra poche ore tornerò in presenza a fare lezione ai miei corsisti dell'Università Milano Bicocca, una classe tutta nuova, che accompagnerò in un intenso e ricco programma di formazione che si concluderà nel mese di luglio. Sarà faticoso, lo sappiamo, ma sono altresì certa che usciranno con una cassetta degli attrezzi che farà di loro degli insegnanti più consapevoli, più felici (meno stanchi, magari) e sicuramente più capaci di ascoltare le esigenze dei propri studenti. La tecnologia, questo è il mio auspicio, potrà rendere più soddisfacente e meno faticosa la loro vita professionale.
Eccoci al dunque: la prima attività che proporrò sarà una presentazione di loro stessi, un classico icebreaker, utilizzando un template di Google Slides che ho appositamente preparato e che troverete disponibile qui.
A questa platea di volti oggi sconosciuti, chiederò una descrizione inconsueta, che parta da un luogo, da un numero, da un colore e da una citazione, elementi da cui si snoderà poi la loro narrazione. Conviderò il link - ciascuno avrà con sé il proprio device o potrà utilizzare lo smartphone (sul qualche scaricherà l'app di Presentazioni) e lavoreranno in sincrono, pur essendo in presenza.
Il template è stato realizzato con Canva.com, poi importato in Google Presentazioni e personalizzato. Troverete una slide con etichette non modificabili e una, invece, le cui etichette potranno essere personalizzate a vostro piacimento.
Va da sé che potrete personalizzarlo e utilizzarlo in Jamboard o in altri strumenti che consentano la collaborazione tra la classe, in mille e una situazione in cui abbiamo bisogno di sollecitare i nostri studenti (grandi o piccoli che siano), impegnandoli in attività coinvolgenti.
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