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Immagine del redattoreSabina Moscatelli

Jamboard - Una miniera d'idee e due modelli

Jamboard è uno strumento semplice da imparare, senza troppe pretese: lo si impara davvero in pochi istanti. Al tempo stesso offre una vasta gamma di possibilità per l'utilizzo in classe (tramite i dispositivi degli studenti) e per chi lavora in modalità DDI/blended.


Io l'ho sperimentato con successo nelle classi prime del nostro istituto, ma con uguale entusiasmo è stato accolto dalle classi quarte, in una varietà di situazioni didattiche. Ha il vantaggio di prestarsi molto bene alla sintesi e alla raccolta di idee (brainstorming). In più libera un certo margine di creatività, che aiuta la motivazione e infonde subito una certa energia negli studenti, anche solo per la grafica colorata.


Verificare le conoscenze pregresse su un argomento

Senza dubbio Jamboard si presta a testare la conoscenza pregressa di un determinato argomento. Nella lezione d'inglese, ho chiesto loro di lasciare dei post-it in cui si evidenziasse l'uso della struttura grammaticale che avrei introdotto da lì a breve. In pochi istanti la lavagna si è riempita di esempi, che ci sono serviti da trampolino di lancio per le fasi successive.



Naturalmente le stesse conoscenze possono essere testate chiedendo agli studenti di collocarsi su una scala da 1 a 5, come nel modello scaricabile qui. Avremo in pochi istanti un quadro preciso della classe, che ci permetterà di intervenire in maniera tempestiva.


Verificare le conoscenze alla fine della lezione

La stessa tecnica potrà essere utilizzata per valutare le conoscenze alla fine della lezione/del modulo. In questo caso sono intervenuta, come si evince dall'immagine, spostando sul lato destro della lavagna i post-it che contenevano errori. Prima di correggerli io stessa, ho chiesto all'intera classe di intervenire e modificarli.




L'anonimato

Jamboard consente di lavorare in maniera anonima. A differenza di altri strumenti di GSuite, non traccia automaticamente il nome dell'autore. Abbiamo dunque una possibilità che gioca a nostro favore laddove si voglia incentivare l'espressione libera da parte degli studenti più timidi, con più remore a esporsi e a mettersi alla prova. Creiamo un ambiente sicuro, in cui l'errore recupera appieno la sua valenza formativa.


Se invece desideriamo conoscere gli autori degli interventi, in quanto ciò ci dà modo di intervenire puntualmente sulle loro debolezze, basterà chiedere loro di lasciare il nome/numero progressivo sulla nota o utilizzare il modello che potete scaricare qui.


Infine nulla ci vieta di riutilizzare il modello presentato in precedenza, per capire se la nostra lezione abbia prodotto spostamenti nella scala dei contenuti proposti.

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