Cos'è: caratteristiche, opportunità e rischi

DeepSeek, l’IA di seconda generazione
Probabilmente nelle scorse settimane avrete sentito parlare molto di DeepSeek, la nuova intelligenza artificiale Made in China.
Facciamo il punto.
DeepSeek è un nuovo modello di IA, sviluppato in Cina, che si sta imponendo come alternativa ai sistemi più noti come ChatGPT di OpenAI. Ma cosa lo rende così speciale?
IA che "pensano" e IA che "non pensano"
Fino a oggi, la maggior parte delle intelligenze artificiali generative funzionava in modo "meccanico": a partire da un input, generavano una risposta sulla base di probabilità statistiche, concatenando parole una dopo l'altra. È così che operano sistemi come ChatGPT 3, 4o, Gemini di Google e Copilot di Microsoft.
Se chiedessimo "Chi è Sergio Mattarella?", le IA costruirebbero una risposta "a cascata", scegliendo di volta in volta la parola più probabile in base al contesto. Questa modalità di elaborazione consente risposte rapide e fluide, con una latenza (cioè un ritardo) pressoché nulla.
Cosa succede quando la domanda è più complessa? Se poniamo un problema matematico articolato o un quesito di logica avanzata, un semplice "attacco di parole" non basta. Ed è qui che entrano in gioco i modelli reasoning.
Cosa significa "reasoning"?
Per affrontare problemi che richiedono un vero ragionamento, OpenAI e altri sviluppatori hanno introdotto modelli che simulano un processo di pensiero più vicino a quello umano: possono valutare, tornare indietro sui loro passi, correggere e rielaborare una risposta prima di fornirla.
Gli attuali modelli di questo tipo includono ChatGPT o1, ChatGPT o3 e il nuovo DeepSeek. Questi sistemi non solo producono testo, ma possono ragionare in maniera più strutturata, il che li rende strumenti ideali per affrontare materie STEM come matematica, fisica, scienze e programmazione.
Perché DeepSeek sta facendo parlare di sé?
DeepSeek è un modello altamente efficiente: ottiene gli stessi risultati di ChatGPT o1, ma con un minore consumo di risorse informatiche, grazie a una particolare ottimizzazione implementata dagli scienziati cinesi e resa necessaria da una limitazione tecnologica: il blocco delle forniture di chip avanzati imposto dagli Stati Uniti alla Cina.
Di fronte a questa sfida, gli sviluppatori cinesi hanno identificato soluzioni innovative, sfruttando tecnologie note ma mai implementate su larga scala. Il risultato? Un’IA potente, molto più efficiente dal punto di vista computazionale ed energetico.
Quali sono le conseguenze di questa innovazione?
L'arrivo di DeepSeek ha portato diversi cambiamenti nel mercato dell'IA:
Riduzione dei costi: OpenAI ha abbassato del 70% il prezzo del suo modello reasoning per le aziende, perdendo il monopolio del settore.
Minor consumo di energia: l'ottimizzazione di DeepSeek dimostra che è possibile avere IA avanzate con un impatto ambientale ridotto.
Maggiore accessibilità: essendo un modello parzialmente "aperto", permette a più aziende di sviluppare soluzioni basate su questa tecnologia.
Il problema della privacy
Non ci sono solo note positive, però. Il Garante della Privacy italiano ha vietato DeepSeek sugli store Google e Apple, perché la società cinese che l’ha sviluppato non ha fornito garanzie sulla protezione dei dati degli utenti. Attualmente, non è chiaro cosa accada alle informazioni inserite nelle conversazioni o agli account utilizzati per accedere alla piattaforma.
Cosa implica tutto questo?
DeepSeek e i modelli reasoning in generale aprono nuove opportunità anche nell'insegnamento/apprendimento delle materie scientifiche, permettendo agli studenti di interagire con un’IA in grado di spiegare passaggi logici e correggere gli errori in modo più intelligente.
Tuttavia, fino a quando non saranno chiarite le questioni sulla privacy, è sconsigliabile l’uso di DeepSeek in ambito educativo, almeno in Europa. La situazione, però, dimostra quanto sia importante avere più concorrenza nel settore dell'IA, per evitare monopoli dannosi e favorire uno sviluppo tecnologico più sostenibile e accessibile.
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