Questo post è rivolto principalmente ai docenti di materie letterarie, ma anche ai linguisti, a chi insegna storia dell’arte e, più in generale, a tutti i curiosi che hanno voglia di imparare qualcosa di nuovo, lasciandosi sorprendere.
La realtà aumentata (AR) permette di esplorare realtà note o di scoprirne di nuove, arricchite di informazioni, vivendo al tempo stesso un'esperienza di apprendimento alternativa, impossibile nelle classi tradizionali.
Utilizzando i loro dispositivi, possono sperimentare visualizzazioni didattiche di alta qualità che hanno un impatto positivo sul processo di apprendimento. L’AR, infatti, può aiutare gli studenti a comprendere facilmente concetti, teorie e argomenti complessi.
Mediamente una persona riesce a ricordare il 20% delle informazioni che ascolta e il 30% di quelle che vede. Ma se riceve queste informazioni attraverso un'esperienza personale e coinvolgente, riesce a ricordarne fino al 90%.
Certamente l'uso della realtà aumentata e virtuale nell'istruzione superiore è destinato a diffondersi ulteriormente nei prossimi anni, non solo per le materie STEM.
Per questo motivo proponiamo un’app gratuita, scaricabile sul vostro cellulare o da proporre agli studenti. Si tratta di Civilisations AR, prodotta dalla BBC, che potrete scaricare sui dispositivi Android e iOS. Mediante l’app vedrete comparire davanti ai vostri occhi antiche anfore, la stele di Rosetta e i quadri di Rodin, tanto per fare qualche esempio.
Scaricate l’App dal vostro store
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Inquadrate con il cellulare una superficie piana (ad es. un pavimento o la parete)
L’app sovrapporrà un tappeto di puntini e chiederà conferma
Cliccando ora sul mappamondo in alto a sinistra avrete la possibilità di scegliere i manufatti da esplorare o presentare
Cliccando sull’ingranaggio potrete scaricare l’intera libreria di artefatti, che sarà sempre disponibile ogni volta che effettuerete l’accesso
Ogni manufatto è accompagnato da una scheda (in lingua inglese), dalla possibilità di illuminare gli angoli più reconditi, apprezzarne le dimensioni reali rispetto all’inquadratura, ruotarlo su tutti gli assi, scattarne una foto (come quella realizzata nella mia classe)
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